Monterchi (Arezzo) - La storia (History)
1 - Monterchi è un piccolo paesino, arroccato sulla vetta di un colle a 360 metri sul
livello del mare. Del Castello medievale sono rimaste le superbe mura, dentro e al di
fuori delle qualisi si è sviluppato. Vi fanno corona le vicine colline di S.Biagio,
Padonchia, Ricciano, Torre, Citerna.
2 - La ricostruzione della storia di Monterchi in periodo arcaico sembra risalire alla cultura degli antichi Umbri. Il fiume che passa da Monterchi, il Cerfone, deve il suo nome alla divinità Umbra Cerfo-Cerfia, nominata nelle famose Tavole Euguvinae. Le acque del fiume erano dedicate a questo dio e ritenute miracolose. Pellegrini da tutte le zone circostanti venivano per bagni guaritori. La denominazione "Mons Herculis" può essere derivata (magari in epoca Etrusca) da un tempio che molto probabilmente era stato eretto sul colle (Ercole è il protettore delle acque). Il toponimo tutt'ora esistente di una via del comune (via Protoli) può confermare proprio l'esistenza di un tempio di tipo a "Tholos" (a pianta circolare, destinata ai semi-dei, come Ercole). Protoli può derivare da Pro Tholos ("davanti al Tholos") e l'odierna via Protoli è proprio davanti al colle di Monterchi, appena attraversato il fiume. Se quest'ipotesi è esatta ci troveremmo davanti ad un sito religioso importante e tante dovevano essere le offerte portate al tempio. Ex-voto, contenitori e piccole anfore dovevano essere disponibili per i pellegrini e il recente ritrovamento di un sito (in località Catiglianello) con fornaci e cocci, poco distante da Monterchi, potrebbe avallare questa suggestiva ipotesi.
3 - Dopo la caduta dell'Impero Romano,
Monterchi fu terra di conquista e di schiavitù prima dei Goti (535-553 d.C.), poi dei
Bizantini, quindi dei Longobardi (dal 590 sino a oltre il 700 d.C.). Terra di confine e di
guerra tra la Longobardia (a ovest) e la Romània (a est), fu dominio dei Carolingi dal
774 al 962 d.C. e dei Franco-Sassoni dal 962 al 1032 d.C.
4 - Nel 1198, il Marchese Uguccione,
signore di Monterchi, Citerna e Colle, si mette sotto la protezione della Città di Arezzo
(di parte ghibellina) ma, essendo nel frattempo morto l'imperatore Enrico IV, i
Monterchiesi decidono di passare dalla parte di Città di Castello (città guelfa) sotto
la protezione del Papa Innocenzo III.
5 - Nel 1265, il popolo di Monterchi si
costituisce in Libero Comune, retto da tre Consoli, e dura sino all'ultimo decennio del
tredicesimo secolo.
6 - Nel 1423 Monterchi è messo a sacco
da 3 mila soldati di Braccio da Montone. L'anno successivo muore Carlo Tarlati lasciando
il potere alla vedova Anfrosina. Questa donna, faziosa e cattiva con i suoi sudditi, per
mantenere la signoria di Monterchi, si mette sotto la protezione del Duca di Milano, in
contrasto con Firenze.
7 - Il 29 giugno 1440 si svolge la
battaglia di Anghiari tra le milizie alleate della Repubblica di Firenze e del Papa
Eugenio IV da una parte e quelle del Duca di Milano Filippo Maria Visconti dall'altra. La
battaglia di Anghiari, con la vittoria dei fiorentini, segna la fine del dominio di
Anfrosina su Monterchi, cacciata dal suo Castello a furor di popolo.
8 - Il 12 luglio 1440, tre
Rappresentanti di Monterchi, fra cui lo zio di Pier della Francesca, fanno solenne atto di
sottomissione a Cosimo il Vecchio de' Medici, in Firenze, al Palazzo dei Priori. Da questo
momento, il destino di Monterchi coinciderà con quello della Repubblica Fiorentina prima
e del Granducato di Toscana poi.
9 - Nel 1502, quando Cesare Borgia tenta
di riportare a Firenze Piero II de' Medici, Monterchi viene occupato dalle soldatesche
papali del tifernate Vitellozzo Vitelli. Ma,
nell'agosto, Luigi XII re di Francia impone ai Borgia la restituzione di Monterchi ai
fiorentini.
10 - Il 2 giugno 1570, Cosimo I, figlio di
Giovanni delle Bande Nere, viene incoronato da Pio V Granduca di Toscana. In quel periodo
viene costruito a Monterchi il Palazzo Massi e vengono restaurate le mura del Castello.
11 - Nel 1630, la peste descritta dal
Manzoni nei "Promessi Sposi" raggiunse la Toscana, provocando circa un milione
di morti su poco più di un milione e mezzo di abitanti: a Monterchi l'epidemia durò
circa un anno ed il Libro dei Morti del Castello registra, su circa 600 abitanti, 543
decessi, numero sicuramente inferiore al vero.
12 - Nello scenario della Guerra dei
Trent'anni, il 31 luglio 1643 Monterchi viene preso d'assalto da 5 mila uomini del Papa
Urbano VIII. Il 6 agosto viene però liberato dai fiorentini comandati dal generale
Strozzi. La sera del 12 ottobre il Castello di Monterchi, che era difeso da tre cinte di
mura e in ottima posizione strategica, viene occupato con il tradimento da 300 papalini
provenienti da Citerna e capitanati da Tobia Pallavicino, penetrando nella Rocca da un
cunicolo segreto. Uomo crudele e vendicativo, egli fece smantellare l'antica Torre
tarlatiana, distrusse il Palazzo del Popolo, un bastione e portò prigioniere a Citerna le
monache del Convento di Clausura di San Benedetto che si erano rifugiate nel Castello:
alcune furono violentate e uccise. Un mese dopo Monterchi veniva però liberata dalle
milizie del Granduca. Per lungo tempo rimasero strascichi di odio tra Monterchiesi e
Citernesi.
13 - La peste prima, la guerra dopo,
terremoti e carestie mantennero Monterchi in uno stato di declino, miseria, anarchia e
disordine per quasi un secolo, sino alla prima metà del 1700, quando si estinse la
dinastia dei Medici e la Toscana passò ai Lorena d'Austria. Le cose cambiarono con
Francesco II prima e Pietro Leopoldo poi. Infatti, nel 1790, la Toscana era divenuta uno
degli Stati più progrediti e meglio amministrati d'Europa: furono soppressi le immunità,
i privilegi, il Tribunale dell'Inquisizione, la tortura, la pena di morte, il delitto di
lesa maestà.
14 - Il 27 marzo 1799 arrivarono le
Armate di Napoleone: per i Monterchiesi il peso dell'occupazione napoleonica fu
pesantissimo. Gli anni peggiori furono quelli dal 1807 in poi: dispotismo, requisizioni,
soppressione delle Corporazioni religiose e, soprattutto, la coscrizione obbligatoria.
15 - Con la caduta di Napoleone, nel
1814, tornarono i Lorena che ripristinarono le libertà civiche, pur mantenendo le buone
regole amministrative introdotte dai francesi. Leopoldo II protesse le arti, le lettere e
le scienze, concesse lo Statuto e la libertà di stampa. In questo periodo, sino al 1851,
in Monterchi, furono costruite le prime strade comunali.
16 - Il fermento risorgimentale portò
all'abdicazione di Leopoldo II nel 1859 ed all'annessione della Toscana al Regno d'Italia
il 12 marzo 1860. A Monterchi fu eletto, in quell'anno, il primo Consiglio Comunale della
sua storia odierna. L'atteggiamento antiitaliano del Papato dette origine
all'anticlericalismo anche a Monterchi. Dal 23 al 26 luglio 1849, Garibaldi sostò, con i
suoi, tra Le Ville, Lerchi e Monterchi. Verso la fine del secolo furono eseguite notevoli
opere pubbliche.
17 - Nel 1890 Monterchi e Citerna furono
colpite da un violentissimo uragano che, tra gli altri danni, buttò giù il campanile
dell'Arcipretura. Ma questo fu ben poca cosa rispetto al terremoto del 26 aprile 1917 che,
con 30 scosse in due giorni, distrusse praticamente il paese. Il danno fu così grande che
ebbe risonanza nazionale e persino la Regina Elena di Savoia venne a visitare i
superstiti.
18 - Nella guerra 1915-18 Monterchi ebbe 92 caduti. L'ultima guerra 1940-45, col passaggio del fronte nel luglio 1944, lasciò a Monterchi i suoi dolorosi ricordi di morte e di dolore con molti morti fra civili e militari.
19 - A partire dal 1970, Monterchi presenta una notevole ripresa di iniziative e spirito collettivo, divenendo il moderno, civile e progredito Comune che è oggi, degna cornice dell'opera di Piero della Francesca e delle attività culturali di Palazzo Massi.